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martedì 22 dicembre 2015

Giacomina Castagnetti e Natale del '44

http://www.resistance-archive.org/it/node/326?chapter=9

Il Natale del '44

Tra pochi giorni sarà Natale e il pensiero immediatamente corre ai tristi Natali di guerra e in particolare a quello del '44. Un Natale freddo, pieno di neve, di fame, di paura e di incertezze ...
Nel dicembre di quell'anno, sulle montagne dell’Appennino reggiano, vicino a Castelnuovo ne’ Monti, la popolazione contadina decise di mettere in atto un’imponente opera di solidarietà per i partigiani.
Così ce la racconta la partigiana, ormai novantenne, Giacomina Castagnetti:
A Natale del ’44 avevamo lanciato la parola d’ordine di mandare, tutti quanti, chi poteva, qualcosa ai partigiani in modo che sentissero un po’ più il calore delle loro famiglie che stavano laggiù in pianura. Mi sono trovata in casa una montagna di pacchetti. […] e ci siamo accorti che in ogni pacchetto c’era dentro un bigliettino. Una mamma, una nonna [...] Questo bigliettino voleva dire ai partigiani che c’eravamo anche noi a sostenerli.
Cibo e parole d’affetto, per ricreare un’atmosfera di festa e di casa. Cibo e parole d'affetto, di cura, di casa: i più bei regali che si possano desiderare per Natale.
(ES)

giovedì 17 dicembre 2015

Masterchef e la memoria

Stasera comincerà la quinta stagione di Masterchef Italia. Certo, con novità di rilievo (lo Chef Antonino Cannavacciuolo in veste di predestinato quarto giudice). Certo, il tutto sarà condito da storie sempre più coinvolgenti, adatte a un pubblico ormai avvezzo ad imprevedibili colpi di teatro e assai compiaciuto nello stanare astuti tentativi di inganno mediatico.
Lo ammetto, io mi diverto a guardare Masterchef, mi piacciono le smorfie dello Chef Barbieri, mi diverte il sarcasmo un po' forzato dello Chef Cracco, mi fa ridere l'improbabile linguaggio di Joe Bastianich, che quasi si compiace di non migliorare affatto da un'edizione all'altra del programma.
Non ultima, c'è una sorta di godimento intellettuale nel fare, di ogni puntata, una personale analisi semiotica e sociologica, alla luce di quanto scrisse, con acume e grande intelligenza, Gianfranco Marrone qualche tempo fa. In altre parole, ho sempre subito il fascino del trash - chi mi conosce lo sa bene - e Masterchef mi incuriosisce come fenomeno mediatico e sociale.
Ma noi, "Partigiani a tavola", siamo altrove. Siamo sul bancone della storica trattoria Fantoni di Bologna, in via del Pratello, tra la cassa e una tazzina da lavare. Siamo con i pochi volontari dell'ANPI che ancora hanno il coraggio e la forza di ricordare, attivarsi, organizzare... Siamo nei locali libertari come La Scighera di Milano dove, alla fine di una presentazione, ci si ritrova con persone straordinarie a parlare di vite diverse, ma uguali, e di progetti per il futuro davanti a un piatto di riso al salto che fa sentire accolti. Questa è la cultura del cibo che portiamo avanti, costruita su relazioni autentiche, su incontri pieni di significato, in equilibrio tra la
memoria di ciò che siamo stati, la consapevolezza di ciò che siamo e il desiderio di vedere ciò che stiamo per diventare.
(LC)
Partigiani a tavola alla Trattoria Fantoni di Bologna, in via del Pratello (foto di Fausto Lupetti)

sabato 12 dicembre 2015

"Partigiani a tavola" alla Scighera di Milano

Domani, domenica 13 dicembre, al Circolo La Scighera di Milano si terrà un evento speciale: un'intera giornata dedicata al tema "Fame di libri", a partire dalle 11.00 di mattina fino allo spettacolo del dopo cena, tante occasioni per riflettere sul complesso e intrigante rapporto tra la bocca che parla e la bocca che mangia, tra il cibo e le parole, tra le mani che cucinano e la mente che immagina il mondo.
In questa serie di eventi abbiamo l'onore di essere state comprese anche noi, alle 18.00 circa, con Partigiani a tavola. Cercheremo di essere un buon aperitivo per la cena (con spettacolo) che seguirà la nostra presentazione, e di goderci con ogni senso questa bella giornata.


sabato 5 dicembre 2015

"Partigiani a tavola" con l'ANPI di Guastalla


La prossima presentazione di Partigiani a tavola sarà ancora con l'ANPI - sezione Guastalla:

L'ANPI di Guastalla invita iscritti, amici e simpatizzanti di tutta la Bassa a riscoprire il sapore della Resistenza, con la presentazione del libro di Lorena Carrara ed Elisabetta Salvini "Partigiani a tavola" (Fausto Lupetti Editore, 2015). L'evento - che si terrà al Centro sociale Primo Maggio il 10 dicembre, alle 21 - apre le iniziative dell'ANPI di Guastalla legate ai 70 anni della proclamazione della Repubblica e dell'insediamento della Costituente. Alla serata, introdotta da Primo Benatti, parteciperanno le autrici, con cui dialogherà Gabriele Maestri, tra una lettura e l'altra proposta da Luigi Benassi.

Vi aspettiamo, nella certezza che anche questa, come le altre fin qui, sarà una serata piena e ricca, da condividere e ricordare (LC).

giovedì 3 dicembre 2015

La prima Cena Resistente alla Giovane Italia

Diciamo la verità, aspettavamo l'occasione dal 25 luglio, da quando abbiamo presentato Partigiani a tavola a Casa Cervi.
Aspettavamo la prima Cena Resistente, il primo evento in cui alle parole sul cibo e alle riflessioni sulla storia si riuscisse ad unire anche un momento di convivialità e di condivisione a tavola. Il Circolo la Giovane Italia, in collaborazione con l'ANPI di Parma, ha realizzato il nostro piccolo, grande sogno.
Il menù (che potete leggere qui sotto) è stato mutuato dal ricettario in appendice al libro ed è stato condiviso con i responsabili del locale e un giovane chef che ha saputo restituirlo al meglio, riportando i piatti ai nostri giorni e alle aspettative attuali in termini gastronomici:

Crostini dell'utopia
Pasticcio clandestino
Pasta e fagioli della casa magazzino
Prosciutto dell'ammasso
Giardiniera dell'orto della massaia
Crema del signorino

Sui titoli delle portate potrei dilungarmi all'infinito e, forse, mi ci soffermerò in un prossimo post, perché mi ha sempre incuriosito la titolazione dei piatti e mi sono divertita molto a trovare i nomi giusti per le nostre ricette. Per il resto, che dire? Grazie agli Emily Collettivo Musicale che ci hanno fatto da cantastorie durante e dopo la cena, grazie a un caro amico che ci ha fatto da voce narrante, grazie anche ai ragazzi della Giovane Italia che ci hanno accolto durante la stesura del libro e poi a parlarne e a cibarcene, grazie allo special guest Mario Salvini, autore di un densissimo video della serata per il quale vi rimando a Youtube. E speriamo che arrivi presto un'altra Cena Resistente, magari, perché no, proprio a primavera...
(LC)



 

Partigiani a tavola alla fiera PiùLibriPiùLiberi


Il nostro Partigiani a tavola sarà presente, insieme ad altri titoli di Fausto Lupetti Editore, allo stand A35 della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria Più libri Più Liberi di Roma EUR.

Come l'editore ha scritto sulla nostra pagina di Facebook, ci sarà un biglietto di ingresso in omaggio ai primi cento del gruppo che invieranno richiesta diretta tramite messaggio.

A breve le foto...
Una delle immagini simbolo della manifestazione.

mercoledì 2 dicembre 2015

Video di Mario Salvini



Partigiani a tavola alla Giovane Italia

venerdì 27 novembre 2015

"Partigiani a tavola" il 25 luglio a Casa Cervi per la tradizionale Pastasciutta Antifascista

Il 25 luglio 2015, in anteprima nazionale, è stato presentato all’Istituto AlcideCervi di Gattatico (RE), nel suggestivo scenario dei Campi Rossi, “Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà” di Lorena Carrara ed Elisabetta Salvini, edito da Fausto Lupetti Editore. In apertura, una densa prefazione di Vinicio Capossela.
Dopo le celebrazioni per il Settantesimo anniversario della Liberazione, il saggio si propone di esplorare il significato del cibo durante i venti mesi di Resistenza al nazifascismo, procedendo per capitoli appaiati in cui all’approccio antropologico e letterario, adottato da Lorena Carrara, si affianca il taglio storiografico di Elisabetta Salvini.
Il libro vuole essere la conversazione delle due autrici – la prima studiosa di cultura dell’alimentazione, la seconda storica di genere – con un pubblico vasto ed eterogeneo, che può comprendere i ragazzi delle superiori come i gastronomi interessati agli aspetti storici e culturali del fare cucina.
La struttura del saggio prevede l’incedere della
Un momento della presentazione a Casa Cervi

riflessione per capitoli appaiati, dove ogni tema verrà di volta in volta inquadrato storicamente, con particolare attenzione alle questioni nutrizionali, e poi illustrato a partire dalle più significative sequenze tratte dalla letteratura resistenziale. L’area di interesse è quella al di sopra della linea Gotica, il periodo copre i mesi dal 25 luglio 1943 – notte del Gran Consiglio – al 25 aprile 1945 e comprende, dunque, le drammatiche fasi
dell’armistizio, della Repubblica Sociale di Salò e del tragico, ultimo inverno di guerra.
Sala Maria Cervi
Le due autrici hanno voluto dare lo spunto per parlare di Resistenza come finora non è stato fatto, se non in forme saltuarie, cioè portando l’attenzione sul bisogno di nutrirsi. Approfittando dell’interesse oggi evidente nei confronti del cibo, nell’opera vengono accostati temi che normalmente si collocano in secondo piano nella storiografia accademica e nella retorica celebrativa (cucina, pratiche di consumo, bisogni primari) in una modalità che potrebbe sembrare irriverente, ma non lo è. Mentre procede il racconto di come mangiavano i partigiani, infatti, tra le righe e tra le ricette filtra la conoscenza dei valori della Resistenza, che può essere ancora più profonda laddove fondata sul corpo e sulle sue necessità: per esempio, quando riguarda l’approvvigionamento quotidiano delle risorse edibili, la condivisione di un pasto (significativo è l’etimo della parola “compagno”: colui con cui si divide il pane) o il contatto forzato e perfino nauseante con i prodotti locali.
Le pagine sono arricchite da una sezione di ricette ispirate dai racconti della Resistenza, riadattate in modo che siano facilmente riproducibili ai nostri giorni. Alcune rare fotografie dei partigiani “a tavola” e di altre “Atmosfere partigiane” corredano il tutto. In copertina il saggio si fregia di una vignetta originale dell’inconfondibile Davide Bonazzi.