- il primo di aprile saremo all'ANPI di Fidenza, per un'iniziativa di raccolta fondi per i viaggi della memoria.
- il 3 aprile, alle 18.00, saremo a Fano, in via De Cuppis 2 presso la sede ANPI - FANO e di seguito alla "Rezdora" una cena di autofinanziamento ispirata alle ricette contenute nel libro.
- il 4 aprile all'Istituto Alberghiero di Fano per un dialogo con i ragazzi sull'importanza del cibo nella storia.
- Il 15 aprile a cena in dialogo presso la Trattoria Arci Traverso di Milano
- Il 16 aprile Brunch letterario al Teatro TAC di Milano
- Il 18 aprile presentazione del libro presso la Biblioteca di Sant'Ilario, con aperitivo, dalle 19.00.
- Il 21 aprile, Cena Resistente a cura del circolo ARCI Le Ciminiere di Scandiano (RE).
- il 22 aprile alle 18.00 un'altra serata dedicata a Partigiani a tavola seguita da un momento di degustazione, a cura dell'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea
- Il 23 aprile, due giorni dopo le celebrazioni per la Liberazione di Bologna, avvenuta il 21 aprile 1945, saremo alla Casa del Popolo "Venti pietre".
- Il 24 aprile saremo a Poviglio (RE) in occasione delle celebrazioni della Liberazione, all'ora dell'aperitivo, per un dialogo con la cittadinanza.
- Il 28 aprile a Bentivoglio (BO) parteciperemo alla rassegna "Condimenti" - Festival di cibo e letteratura organizzato dall'Unione Reno Galliera.
- Il 19 maggio saremo ospiti della Biblioteca di Anzola Emilia.
- Il 2 giugno a Sissa (PR), in occasione della consegna della Costituzione ai diciottenni.
- Venerdì 10 giugno alle 21.00 saremo ospiti del Gola Gola Festival nella splendida Casa della Musica di Parma.
- Domenica 12 giugno a San Giacomo di Zocca, in occasione dell'inaugurazione del Monumento alla Stella Rossa
- Sabato 18 giugno al Festival della Lentezza di Colorno (PR) alle 18.00
- Sabato 14 ottobre a Fanano, in occasione della Festa della Castagna, cibo - da sempre - resistente.
Usare il cibo come lente per comprendere più a fondo la storia dell’uomo è un’idea che di questi tempi può non suonare nuova, ma che a nostro avviso merita un approccio diverso: quattro mani, due teste e due anime, affini ma differenti, che si sono incontrate lungo la strada della cultura dell’alimentazione. Buona lettura e (ve lo assicuriamo) pur essendo compagne di viaggio, ognuna risponderà per sé.
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sabato 20 febbraio 2016
Banditen Tour
Per chi vorrà, potrà e si troverà nei pressi, segnaliamo i prossimi appuntamenti con Partigiani a tavola:
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martedì 16 febbraio 2016
Com’è facile ricordare attraverso il cibo…
Ogni volta che ci capita di presentare Partigiani a tavola, ovunque ci
troviamo, qualcuno alla fine ci si avvicina e ci racconta un aneddoto che, a pieno titolo, potrebbe essere inserito in uno dei nostri capitoli. Racconti di
nonne o di padri, racconti vissuti o ascoltati. Ogni volta il nostro libro si
amplifica e si arricchisce, rendendo la storia e le storie che lo compongono
più potenti, più ricche, come una marea che avanza.
La forza di Partigiani a tavola è proprio questa: di
essere comprensibile a tutti, empaticamente, immediatamente, senza filtri e
senza griglie interpretative assunte a priori.
Quando abbiamo presentato il libro a Casa Cervi, ad esempio,
Aldo Montermini – che ringrazio ancora per averci riferito questo episodio – ci
ha raccontato di quando sua madre, Laura Polizzi (Mirka), poco dopo essere
entrata nelle formazioni partigiane dell’appennino reggiano fu spedita dal
comandante a racimolare qualcosa da mangiare. In particolare egli si aspettava
che la ragazza portasse patate, garantendo un pasto sostanzioso a tutti i
compagni.
La ragazza, pur essendo rimasta fuori molte ore, non arrivò a nulla e,
a sera, fu costretta a rientrare al campo a mani vuote.
Interrogata dal comandante sul motivo della sua
inconcludenza e sul fallimento della missione alla ricerca di patate, Mirka – cresciuta
nell’Oltretorrente della città di Parma ed evidentemente poco avvezza alla vita
di campagna – rispose:
“Comandante, io ho tanto guardato sugli alberi, ma di patate
proprio non ne ho viste!”
Già pregusto ciò che vorranno condividere coloro che ci
verranno ad incontrare a Milano il 3 marzo alle 18.00, alla libreria Les Mots.
Con la promessa che, a poco a poco, riverseremo in questo blog tutte le storie
che ci sono state finora donate.
(LC)
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sabato 6 febbraio 2016
Partigiani a tavola in EAT Parade!
Venerdì 12 febbraio Partigiani a tavola sarà ospitato in Eat Parade , la rubrica in programma dopo il TG2, alle 13.30, e in replica sabato 13 dopo mezzanotte, mercoledì 17 febbraio alle 18.35 circa, venerdì 19 alle 3.00 di notte e, in seguito, disponibile sul sito www.TG2.RAI.it NELLA SEZIONE RUBRICHE/EATPARADE.
Ma molto, molto altro sta bollendo in pentola!
(Son soddisfazioni!!! LC, ES)lunedì 1 febbraio 2016
Il voto e le donne
Il primo febbraio del 1945 il governo italiano, o meglio di quella parte di Italia già liberata, festeggia il VERO suffragio universale, quello che, per la prima volta, include anche le donne.
Non tutte però.
Solo le donne "oneste" e per bene. Per le meretrici, le ragazze che stanno dentro le case chiuse, il diritto universale non vale. Escluse dal diritto di votare.
Ma un'altra esclusione è contenuta nel decreto.
Si parla di diritto di voto attivo. Nessun cenno al diritto di voto passivo. E non solo per le meretrici, ma per TUTTE le italiane.
Le donne possono votare, ma non possono essere votate.
Del resto chi avrebbe votato per una donna?
Il pasticcio è stato fatto. Nessuno però se ne accorge, perché ancora, per l'Italia non è tempo di libere elezioni.
Solo un anno dopo, il 10 marzo del 1946, il decreto verrà rivisto e modificato con l'aggiunta del diritto passivo.
Una svista? Una dimenticanza?
Difficile crederlo.
Specie se pensiamo a quanto ancora oggi i diritti delle donne siano lesi e le esclusioni, le prevaricazioni e le violenze siano, purtroppo, sempre più frequenti.
(ES)
Non tutte però.
Solo le donne "oneste" e per bene. Per le meretrici, le ragazze che stanno dentro le case chiuse, il diritto universale non vale. Escluse dal diritto di votare.
Ma un'altra esclusione è contenuta nel decreto.
Si parla di diritto di voto attivo. Nessun cenno al diritto di voto passivo. E non solo per le meretrici, ma per TUTTE le italiane.
Le donne possono votare, ma non possono essere votate.
Del resto chi avrebbe votato per una donna?
Il pasticcio è stato fatto. Nessuno però se ne accorge, perché ancora, per l'Italia non è tempo di libere elezioni.
Solo un anno dopo, il 10 marzo del 1946, il decreto verrà rivisto e modificato con l'aggiunta del diritto passivo.
Una svista? Una dimenticanza?
Difficile crederlo.
Specie se pensiamo a quanto ancora oggi i diritti delle donne siano lesi e le esclusioni, le prevaricazioni e le violenze siano, purtroppo, sempre più frequenti.
(ES)
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