Post più popolari

lunedì 1 febbraio 2016

Il voto e le donne

Il primo febbraio del 1945 il governo italiano, o meglio di quella parte di Italia già liberata, festeggia il VERO suffragio universale, quello che, per la prima volta, include anche le donne.
Non tutte però. 
Solo le donne "oneste" e per bene. Per le meretrici, le ragazze che stanno dentro le case chiuse, il diritto universale non vale. Escluse dal diritto di votare.
Ma un'altra esclusione è contenuta nel decreto.
Si parla di diritto di voto attivo. Nessun cenno al diritto di voto passivo. E non solo per le meretrici, ma per TUTTE le italiane.
Le donne possono votare, ma non possono essere votate.
Del resto chi avrebbe votato per una donna? 
Il pasticcio è stato fatto. Nessuno però se ne accorge, perché ancora, per l'Italia non è tempo di libere elezioni.
Solo un anno dopo, il 10 marzo del 1946, il decreto verrà rivisto e modificato con l'aggiunta del diritto passivo.
Una svista? Una dimenticanza? 
Difficile crederlo.
Specie se pensiamo a quanto ancora oggi i diritti delle donne siano lesi e le esclusioni, le prevaricazioni e le violenze siano, purtroppo, sempre più frequenti.
(ES)

Nessun commento:

Posta un commento